Exhibitions / CONFINE - Diego Dominici

1 Feb 2025 - 15 Mar 2025

Opening time 18:00 - 21:00

Closing time 18:00 - 21:00

LINK STUDIO ARTE
Via Rialto, 33/A - Bologna Italy

exhibition poster

CONFINE

Un viaggio tra visibile e invisibile, tra vuoto e pieno: l'arte di Diego Dominici.

L’artista ci invita a esplorare il confine tra l’esteriore e l’interiore, tra il visibile e l’invisibile, creando opere che respirano, si trasformano e ci coinvolgono in un viaggio profondo e meditativo.

Diego Dominici, nella serie Empty Spaces, adotta per la prima volta il mixed media come linguaggio artistico, attribuendogli un significato che va oltre il puro aspetto tecnico. Questo approccio non è solo un metodo espressivo, ma un atto trasformativo che riflette un profondo movimento interiore. L'opera, in questa visione, diventa un crocevia dove emozioni e pensieri si incontrano, rielaborati attraverso il medium artistico.

Con Empty Spaces, Dominici prosegue il percorso intrapreso con Atman, esplorando il rapporto tra dimensione personale e universale, con un’attenzione particolare ai temi del limite e del confine. Mentre in Atman il confine rappresentava il passaggio dal dentro al fuori, qui assistiamo a un'inversione: il movimento si concentra sull’interiorità. Questo spostamento segna un’evoluzione concettuale e spirituale, portando l’artista a investigare il "vuoto" come spazio di fertile trasformazione.

Le aperture nelle opere di Empty Spaces diventano una soglia verso l’interno, una porta che apre a un mondo di introspezione. Il liminale, in questo caso, non è un concetto astratto ma si materializza come spazio tangibile, dove il confine non separa, ma unisce e trasforma.

Le superfici dorate che adornano le opere hanno una forte valenza simbolica. Rappresentano le piccole ricchezze del quotidiano, spesso ignorate, che costituiscono la vera essenza della nostra esistenza. Riflettendosi e animandosi sulle proprie superfici specchianti, queste instaurano un dialogo tra il fruitore e l’opera, amplificando il senso di preziosità insito nei dettagli della vita.

I punti di transizione, all'interno della serie, osservano la complessità del tempo, traducendola in una fisicità viva e intensa. Questi momenti suscitano emozioni profonde e viscerali, tanto tangibili da essere percepite nello stomaco. La poetica del movimento temporale e delle sue emozioni rende le opere di Empty Spaces vive e in costante evoluzione.

Il concetto di confine, già centrale in Atman, si evolve in Empty Spaces. Qui, il confine diventa epidermide, un tessuto che si apre, si svela e si rigenera. Se nei lavori precedenti la trasparenza dei veli evocava fragilità e leggerezza, ora il gesto del taglio aggiunge un ulteriore livello di profondità, riflettendo il mondo esterno a partire dall’interiorità.

La danza dei movimenti nelle opere di Dominici genera intervalli di vuoto e pieno, simili a pause musicali. Silenzi e suoni emergono dall’opera, rallentando il vortice del tempo e offrendo spazi per la riflessione. In questi momenti sospesi, lo spettatore è invitato a fermarsi e a dare forma a emozioni e ricordi spesso dimenticati o non elaborati.

Dominici utilizza lo spazio dell’opera per aprire molteplici visioni interiori, stimolando una riflessione su ciò che spesso rimane sopito nella vita quotidiana. Questo processo di riscoperta non è solo individuale, ma collettivo, poiché l’opera diventa un terreno comune di introspezione e dialogo.

a cura di Enrica Benedetto

Artists

Diego Dominici